mercoledì 16 gennaio 2019

Irlanda 2019 - “100° anniversario prima assemblea Dáil Éireann”


L'Assemblea d'Irlanda (in irlandese Dáil Éireann) è la camera bassa dell'Oireachtas (Parlamento) della Repubblica d'Irlanda.

L'elezione avviene tramite suffragio universale una volta ogni 5 anni. Ogni membro del Dáil Éireann è chiamato in irlandese Teachta Dála.

I poteri del Dáil Éireann sono simili a quelli delle altre camere basse nei sistemi parlamentari bicamerali, è il ramo principale dell'Oireachtas. Ha infatti il potere di approvare leggi e di nominare o rimuovere il Taoiseach (capo del governo).

Dal 1922, la sede del Dáil Éireann è a Leinster House, a Dublino.




Nome della Moneta
“100° anniversario prima assemblea Dáil Éireann”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta la scritta "‘An Chéad Dáil" (Il primo giorno). In alto il millesimo di conio; in basso la scritta "EIRE 2019". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Emmet Mullins. E’ inclusa nella Divisionale FDC e nella Divisionale FS.
Data di emissione
Emessa il 16 gennaio 2019 per commemorare il 100° anniversario della prima assemblea del Dáil Éireann in Irlanda.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Dublino
Tiratura
1.000.000

Se vuoi approfondire


domenica 13 gennaio 2019

Repubblica Italiana - 1.000 lire “Giuseppe Verdi” - 1° Tipo


1.000 lire 1° Tipo 1962 

Il biglietto da 1.000 lire del 1962, riporta sul recto la raffigurazione di Giuseppe Verdi. Dal punto di vista decorativo questa versione è povera, infatti sono presenti solo ghirlande e bolli colorati, che lasciano grandi spazi bianchi. 

1000 lire "Giuseppe Verdi" 1° tipo (Immagini tratte dal Web)


Nome del biglietto:
GIUSEPPE VERDI – 1° TIPO
Termine ufficiale del biglietto:
1.000 lire tipo 1962
Corso legale sino al 1969
Bozzetto:
Florenzo Masino Bessi, Lazzaro Lazzarini
Incisore:
Mazzini Canfarini
Dimensioni in mm: 
122 X 62
Tecniche di stampa:
Calcografia ed offset-secca
Carta: 
Filigranata Bianca di impasto speciale ad alte caratteristiche
Filigrana:
A sinistra due teste dell'Italia ornata da rami di quercia
Officina: 
Officine dell'Istituto Poligrafico dello Stato di Roma
Tiratura: 
100.000.000
Contrassegno di Stato:
Medusa
Firme:
Carli, Ripa
Decreto delle caratteristiche: 
28/06/1962 (G.U. 07/09/1963, n. 237)
Decreti di emissione:
14/01/1964
Serie:
L25   232938

G.U. 07/09/1963, n. 237



La Repubblica italiana ha stampato, in otto diverse emissioni, banconote del valore di 1.000 lire tra il 1946 e il 2002. Si tratta di una delle banconote di taglio più basso stampate durante il periodo repubblicano. Al suo apparire la banconota da 1.000 lire della Banca d’Italia aveva un elevato potere d’acquisto, valeva circa 6.900 volte di più del biglietto del 2002 (anno dell’introduzione dell’euro).
Tra gli anni sessanta e i primi anni ottanta il protagonista della banconota è il compositore Giuseppe Verdi che viene effigiato su due diverse banconote.
La filigrana ritraeva la testa laureata di Apollo posta a sinistra. A destra il busto del grande musicista. Le dimensioni erano 125×63 mm, più piccole delle precedenti. Emessa dal 1962 al 1969, è da un punto di vista grafico più semplice in quanto, se si esclude il ritratto del compositore, gli unici elementi decorativi sono ghirlande e bolli colorati che lasciano diversi spazi bianchi.
“Il celebre volto rappresentato a mezzo busto da Bessi e Lazzarini, sul front e di ben due biglietti da mille lire (Verdi 1° tipo e Verdi 2° tipo) è quello di Giuseppe Verdi, uno dei massimi compositori italiani ed europei dell’Ottocento, autore di pagine musicali indimenticabili ed ancora amate e riproposte nel repertorio operistico odierno. Basti solo citare La Traviata, il Rigoletto, il Trovatore, il Nabucco tra i titoli immortali del melodramma mondiale. Eppure, la vita di questo eminente artista non fu facile. Nato nel 1813 a Roncole di Busseto (da cui il celebre appellativo dato a Verdi, il “cigno di Busseto”), in provincia di Parma, da un oste e da una filatrice. Fin da bambino prende lezioni di musica dall’organista del paese, esercitandosi su una spinetta scordata regalatagli dal padre. Gli studi musicali proseguono in modo sconclusionato, fino a quando Antonio Barezzi, commerciante e musicofilo di Busseto lo accoglie in casa sua pagandogli studi regolari. Animato dunque da buona volontà Verdi si trasferisce a Milano e si presenta al Conservatorio per proseguire gli studi, ma incredibilmente non viene ammesso . . .” per scorretta posizione della mano e raggiunti limiti di età”.
Tornato a Busseto, viene nominato maestro di musica del Comune e direttore della Banda. Ma dopo il matrimonio ed il trasferimento a Milano, ecco apparire all’orizzonte un contratto con la casa di edizioni musicali Ricordi…e così Verdi poté esordire con le sue magnifiche opere.
Da allora inizieranno anni di durissimo ed intenso lavoro a causa della notevole quantità di opere che gli vennero commissionate. Alla sua vita artistica si aggiunsero poi anche gli onori politici; dopo l’elezione a deputato del primo Parlamento italiano è nominato senatore. In questi anni compone la celebre “Messa da requiem” per commemorare la morte di Alessandro Manzoni. Alla veneranda età di 80 anni compone ancora l’Otello e il Falstaff, altri capolavori del melodramma.
Giuseppe Verdi muore il 27 gennaio 1901 presso il Grand Hotel et de Milan, in un piccolo appartamento in cui era solito alloggiare durante l’inverno. Negli ultimi giorni della sua agonia, come segno di omaggio, fu sparsa della paglia sulla strada accanto alla sua abitazione, per impedire che il rumore dei carri che transitavano potesse recare fastidio al suo doloroso riposo. I suoi funerali si svolgono come aveva chiesto, senza sfarzo né musica, semplici come la sua vita era sempre stata. In questa sede sovvengono le parole del De Sanctis, il quale ebbe ad affermare che “… la semplicità è la forma della vera grandezza” (Articolo tratto da https://www.lartedellalira.it/ritratti-e-personaggi-della-cartamoneta-italiana-1000-lire-verdi-1%c2%b0-tipo-1962-1968-2%c2%b0-tipo-1969-1981/).

Museo Giuseppe Verdi



sabato 12 gennaio 2019

Vaticano 2018 - “50° Anniversario della morte di Padre Pio”



Quella di Padre Pio da Pietrelcina (oggi San Pio) è una delle più importanti storie di devozione collettiva della storia della Chiesa cattolica. Il suo carisma e la sua presenza nella vita dei fedeli italiani e nel mondo è tuttora fortissimo a 50 anni dalla morte, avvenuta alle prime ore del mattino del 23 settembre 1968. 
Il 2018 si caratterizza come anno straordinario per ricordare Padre Pio. Il primo giubileo riguarda il centenario della stimmatizzazione di padre Pio da Pietrelcina, avvenuta nella mattinata del 20 settembre 1918 nel coro della chiesetta del convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo. 
Padre Pio disse al suo Padre Spirituale Benedetto (dopo una visione): “io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue […] La ferita del cuore getta assiduamente del sangue, specie dal giovedì sera sino al sabato”. 
L’altra ricorrenza è legata invece ai 50 anni del beato transito di padre Pio, avvenuto sempre a San Giovanni Rotondo, alle 2,30 del 23 settembre 1968 a 81 anni. Per sottolineare quest’ultima ricorrenze Il Governatorato ha fatto coniare questa bella moneta da 2 € in tiratura limitata, tenuto conto di quanti fedeli e non la richiederanno.

Nome della Moneta
“50° Anniversario della morte di Padre Pio”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta è raffigurato Padre Pio. A semicerchio in alto figura la scritta "CITTÀ DEL VATICANO"; in basso la scritta "Padre Pio" e il segno di zecca "R"; a sinistra l’anno "1968" e sotto le iniziali dello scultore Patrizio Daniele “P.DANIELE”; a destra l'anno di emissione "2018" e sotto le iniziali dell’incisore Valerio de Seta “VDS inc”. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. E’ inclusa in un Folder FDC, in un Cofanetto FS e in Busta filatelico-numismatica.
Data di emissione
Emessa il 4 ottobre 2018 per commemorare il 50° anniversario della morte di Padre Pio.
Contorno
Sei stelle a 5 punte e sei 2 in incuso su sfondo rigato. I 2 sono orientati alternativamente dal basso in alto e viceversa.        
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Roma (R)
Tiratura
94.000

Sito Ufficiale Santuario Padre Pio

mercoledì 9 gennaio 2019

Lussemburgo 2018 - “175° Anniversario morte Granduca Guillaume I”



Guglielmo I dei Paesi Bassi (L'Aia, 24 agosto 1772 – Berlino, 12 dicembre 1843) fu re del Regno Unito dei Paesi Bassi e granduca del Lussemburgo dal 1815 sino alla sua abdicazione nel 1840. 
Era figlio di Guglielmo V di Orange-Nassau, Statolder della Repubblica delle Sette Province Unite, e della principessa Guglielmina di Prussia. 
Guglielmo V si trovava a capo del governo dei Paesi Bassi quando le armate rivoluzionarie francesi invasero il paese nel 1794. Nel gennaio del 1795, il futuro Guglielmo I e suo padre andarono in esilio in Inghilterra. 
Dopo la sconfitta di Napoleone nella Battaglia di Lipsia (ottobre 1813), le truppe francesi si ritirarono verso la Francia. Nei Paesi Bassi, dove era stato costituito un regno napoleonico, il governo venne rovesciato e si formò un governo di patrioti che preferì richiamare Guglielmo in patria per sedare le rivolte, piuttosto che opporsi agli Orange come era stato nel 1785. 
L'ascesa di Guglielmo I al trono dei Paesi Bassi come re, ad ogni modo, portò a dei cambiamenti in senso maggiormente democratico e costituzionale (tratto da Wikipedia).



Nome della Moneta
“175° Anniversario morte Granduca Guillaume I”
Descrizione Moneta
Il disegno raffigura a destra l’effigie di Sua Altezza Reale il Granduca Henri, con lo sguardo rivolto a sinistra; a sinistra l'effige di Sua Altezza Reale il Granduca Guglielmo I; al centro in verticale le scritte "GUILLAUME Ier" e "1772 - 1843"; in basso la scritta "LUXEMBOURG" e l'anno di emissione "2018", con a sinistra il leone, simbolo della zecca lussemburghese, e a destra il caduceo alato, simbolo della Zecca di Utrecht. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Alain Hoffmann.
Data di emissione
E’ inclusa nella Divisionale FS, in Coincard FDC e nel Cofanetto FS 5 x 2 € Comm. 2016-2018. Emessa il 27 agosto 2018 per commemorare il 175° anniversario della morte del Granduca Guillaume. Esistono 3 varianti conio:
1) nei rotolini è presente il caduceo alato, simbolo della Zecca di Utrecht, e il leone, simbolo della zecca lussemburghese;
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr
Zecca
Utrecht e Lussemburgo
Tiratura
311.000 (totale)

Portale Lussemburgo

lunedì 7 gennaio 2019

Repubblica Italiana - 5.000 lire “Cristoforo Colombo”, 1° tipo


5.000 lire 1° Tipo 1964

La banconota del 1964, sul recto, riporta la raffigurazione di Cristoforo Colombo, mentre sul verso è riportata una delle caravelle, la Santa Maria. 



Nome del biglietto:
CRISTOFORO COLOMBO
Termine ufficiale del biglietto:
5.000 lire tipo 1964
Corso legale sino al 31/07/1977
Bozzetto:
Florenzo Bessi e Lazzaro Lazzarini
Incisore:
Mario Baiardi (recto), Trento Cionini (verso)
Dimensioni in mm: 
141,5 X 70
Tecniche di stampa:
Stampa in calcografia e tipografia indiretta (offset-secca)
Carta: 
Filigranata bianca di impasto ad alte caratteristiche
Filigrana:
Testa di Galileo volta a sinistra
Officina: 
Officine della Banca d'Italia di Roma
Tiratura: 
60.000.000
Contrassegno di Stato:
Testa di Medusa
Firme:
Carli, Lombardo
Decreto delle caratteristiche: 
20/08/1964 (G.U. 22/12/1964, n. 316)
Decreti di emissione:
20/01/1970
Serie:
I 0106 031340



Decreto delle Caratteristiche