sabato 30 novembre 2019

Malta 2019 - “Natura e ambiente”


Dopo “Amore”, “Pace” e “Cultura” arriva “Natura e Ambiente”

La Banca centrale di Malta presenta questa bella moneta commemorativa da 2 Euro per continuare la fortunata serie “From Children with Solidarity” disegnata da giovanissimi studenti dell’isola. Questa quarta moneta è dedicata alla “NATURA ed all’AMBIENTE”. Malta dal punto di vista morfologico può essere distinta in diverse zone: la parte occidentale e meridionale, in cui le coste sono praticamente impossibili da raggiungere, essendo alte e rocciose; la parte orientale e settentrionale, dove la costa è più accessibile, anche grazie alle incantevoli spiagge e alle scogliere più basse della parte occidentale e meridionale; la zona ad est, dove ci sono, tra le altre, le baie di Mellhea e Porto Grande; ed infine, la zona a sud, dove si trova la baia del Mar Scirocco. Il clima di questo Paese è mediterraneo e subtropicale, ed è in particolare caratterizzato da inverni molto piovosi ed estati calde e secche. Un’altra caratteristica dell’arcipelago maltese, sta nel fatto che solo tre isole sono abitate: Malta, Comino e Gozo. Le diversità delle regioni di Malta, ma anche la scarsa presenza di insediamenti umani, permettono l’esistenza di flora e fauna talmente differenti, da rendere il Paese molto ricco in termini di biodiversità. Il conio è di Ottobre 2019. La moneta presenta al centro un disegno di un albero di mele con i suoi frutti e a destra il sole con i suoi raggi. Sullo sfondo una nuvola illuminata dal sole raggiante; il motivo è delimitato nella parte inferiore da un terreno ondulato, con pietre, arato e seminato. L’autore e disegnatore è Joshua Stuart.

“From Children with Solidarity”, parte nel 2016 con il tema dell’amore sotto forma di due mani chiuse a cuore con all’interno la bandiera maltese. 

Amore

Poi fu la volta della moneta dedicata alla Pace: due bambini e la bandiera maltese sotto le ali protettrici della colomba della pace. 


Pace


Nel 2018 “From Children with Solidarity” ci presenta delle architetture millenarie e recenti, il mare e il sole a simboleggiare la cultura di Malta. 

Cultura

La serie si concluderà nel secondo semestre del prossimo anno con il tema Games (Giochi). Per quest’anno, natura e ambiente avranno – anche nella collezione dei 2 euro maltesi – il posto che meritano.

Nome della Moneta
“Natura e ambiente”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta il disegno rappresenta un albero con i suoi frutti e a destra il sole con i suoi raggi; a sinistra la scritta "Malta" e l'anno di emissione "2019". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Questa è la quarta della serie “Bambini e solidarietà”. E’ inclusa in una Coincard UNC.
Data di emissione
Emessa il 21 ottobre 2019 per celebrare il ruolo sociale del Malta Community Chest Fund attraverso il programma "From Children in Solidarity" destinato agli alunni della scuola secondaria. Il programma intende affermare il ruolo sociale dei bambini e ragazzi visto da cinque angoli diversi: il quarto è dedicato al tema della natura e dell'ambiente.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo "2 " ripetuto 6 volte
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr
Zecca
Parigi
Tiratura
320.000


giovedì 28 novembre 2019

Repubblica Italiana 1985 - 500 Lire “Anno degli Etruschi”


Anno degli Etruschi 
«È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell'Italia centrale, l'Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà italiana.» (Jacques Heurgon, Vita quotidiana degli Etruschi, 1967, p. 23.) 

Gli Etruschi furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, e a sud, in alcune aree della Campania. 

La fase più antica della civiltà etrusca è la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della città etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e terminò nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto. 

Nella loro lingua chiamavano se stessi Rasenna o Rasna, che si ritiene essere un nome derivato da un eponimo. In greco Tyrsenoi (ionico e attico antico: Τυρσηνοί, Türsenòi, in dorico: Τυρσανοί, Türsanòi, abitanti della Τυρσηνίη, Türsenìe, entrambi col significato di "Tirreni"), mentre in latino Tusci o Etrusci da cui "Etruschi" ed "Etruria". 

La più antica menzione degli Etruschi rimasta è quella dello scrittore Esiodo, scritta nel suo poema Teogonia, in cui, al verso 1016, menziona «tutti i popoli illustri della Tirrenia» volutamente al plurale, poiché intendeva comprendere le genti non greche d'Italia. Esiodo scriveva i suoi versi alla fine dell’VIII sec. a.C: a questo periodo (circa 700 a.C.) risalgono le più antiche iscrizioni etrusche conosciute, scritte nell'alfabeto euboico che i commercianti etruschi avevano appreso durante i loro contatti con i Greci all'emporio di Cuma nell'Italia meridionale, almeno settant'anni prima. 

«In realtà, una volta strappata la maschera orientalizzante che li travestiva, (gli Etruschi) sono gli Italici di ieri e di oggi che ci appaiono in una impressione di allucinante consanguineità.» (Jacques Heurgon, Vita quotidiana degli Etruschi, 1967, p. 50.) 
Sull'origine e la provenienza degli Etruschi è fiorita una notevole letteratura, non solo storica e archeologica. Le notizie che ci provengono da fonti storiche, a partire dal V secolo a.C., ovvero 500 anni dopo le prime manifestazioni in Italia della civiltà etrusca, sono infatti piuttosto discordanti. Nell'antichità furono elaborate diverse tesi, riassumibili in tre filoni principali: il primo che sostiene la provenienza orientale dal Mar Egeo, Grecia o Anatolia, riportata da Ellanico di Lesbo ed Erodoto, storici greci vissuti nel V secolo a.C.; il secondo che sostiene l'autoctonia degli Etruschi elaborata dallo storico greco Dionigi di Alicarnasso vissuto nel I secolo a.C., e il terzo che sostiene la provenienza settentrionale elaborata sulla base di un passo di Tito Livio che mette in collegamento gli Etruschi con le popolazioni alpine, in particolare i Reti. Per gli studiosi moderni la tesi dell’autoctonia o della provenienza settentrionale sarebbero preferibili. Studi recenti di linguistica hanno dimostrato una consistente affinità della lingua etrusca con la lingua retica parlata nelle Alpi. 

Francobolli della Repubblica Italiana del 1958-1966 e ss.

Studi genetici dell'Università di Ferrara e Firenze, pubblicati nel 2013, sul DNA mitocondriale di una trentina di campioni etruschi vissuti tra l'VIII secolo a.C. e il III secolo a.C., condotti grazie a tecnologie di nuova generazione di sequenziamento del DNA (NGS), danno ragione alla versione di Dionigi di Alicarnasso: gli Etruschi erano autoctoni. Uno studio genetico dell'Università di Stanford, pubblicato nel 2019, dopo aver analizzato il DNA autosomico di alcuni campioni dell'età del ferro provenienti dalle aree intorno a Roma, ha concluso che non ci fossero significative differenze genetiche tra Etruschi e Latini del Latium vetus. (tratto da Wikipedia) 

Nome della Moneta
500 Lire Repubblica Italiana - “Anno degli Etruschi”
Descrizione Moneta
Al Dritto è raffigurata una statuetta (bronzetto votivo) etrusca raffigurante un guerriero con elmo e scudo. Il guerriero etrusco è rappresentato nell'atto di scagliare la lancia. La statuetta risale alla prima metà del V secolo a.C. ed è conservata a Firenze nel Museo Archeologico). E' probabile che l'immagine riproduca quella di Maris (Marte), divinità guerriera. La stessa è molto ben conservata, ricca di dettagli soprattutto nelle armi (scudo, elmo e corazza).
Autore
Uliana Pernazza
Anno di emissione
1985
Contorno
In rilievo
Metallo
Argento 835/1000
Diametro
29 mm
Spessore
.
Peso
11 gr.
Zecca
Roma (R)
Tiratura
103.651
Rarità
C




sabato 23 novembre 2019

San Marino 2019 - “550° Anniversario morte Filippo Lippi”



“La Madonna siede su un trono di cui si intravede solo il morbido cuscino ricamato e il bracciolo intagliato, intenta a contemplare il figlio verso il quale rivolge un gesto di preghiera. L’espressione è dolce e indulgente, ma quasi malinconica, come se la madre presagisse il doloroso destino del figlio. Il piccolo Gesù, coperto solo dalle fasce, risponde allo sguardo di Maria e protende le braccia verso di lei, sostenuto da due angeli. Quello in primo piano rivolge lo sguardo all'esterno, a coinvolgere lo spettatore, con volto sorridente. Il taglio ravvicinato, con le figure poco più che a mezzo busto raccolte nell'esiguo spazio delimitato dalla cornice in pietra serena, rende la composizione simile a numerosi rilievi scultorei eseguiti dagli scultori fiorentini coevi di Filippo Lippi. La finestra si apre davanti a un vasto e vario paesaggio affacciato sul mare, con rocce, vegetazione, edifici. L’immagine sacra è tradotta con profonda umanità, conferita sia dall'espressione degli affetti che dalla scelta delle vesti e delle acconciature, ispirate alla moda coeva". 
Raffinatissima l’acconciatura della Vergine, con una coroncina di perle e veli intrecciati ai capelli, come le nobildonne fiorentine del secondo Quattrocento. Le aureole sono appena accennate, sottili cerchi e raggi di luce che non coprono il paesaggio retrostante.

“Madonna col Bambino e due angeli” di Filippo Lippi, 

1460-1465. Un capolavoro del Rinascimento oggi agli Uffizi. 


Nome della Moneta
“550° Anniversario morte Filippo Lippi”
Descrizione Moneta
Al centro è raffigurata un particolare dell’opera dipinta da Filippo Lippi “Madonna col Bambino e due angeli” (Galleria degli Uffizi a Firenze); in giro, a sinistra l'anno "1469" e il segno di zecca "R", identificativo della Zecca Italiana; in alto le scritte "SAN MARINO" e "FILIPPO LIPPI"; in basso la sigla dell’autrice Maria Angela Casso "M.A.C." e l'anno "2019". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. E’ inclusa nella Divisionale FS e in un Folder FDC.
Data di emissione
Emessa il 29 agosto 2019 per commemorare il 550° anniversario della morte di Filippo Lippi.
Contorno
Sei stelle a 5 punte e sei 2 in incuso su sfondo rigato. I 2 sono orientati alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Roma
Tiratura
56.650



sabato 16 novembre 2019

Vaticano 2019 - “25° Anniversario Restauro Cappella Sistina”


Il Vaticano il 1° Ottobre 2019 ha emesso questa moneta da 2 euro commemorativa che ha come tema 25° anniversario della fine dei lavori di Restauro della Cappella Sistina (1994-2019). La moneta raffigura il Giudizio Universale (1535-1541), un affresco di Michelangelo Buonarroti, realizzato tra il 1535 e il 1541 su commissione di papa Paolo III Farnese per decorare la parete dietro l’altare della Cappella Sistina (Musei Vaticani, Roma). Il restauro degli affreschi della Cappella Sistina è stato uno dei più importanti restauri del XX secolo. La Cappella Sistina fu costruita da papa Sisto IV all'interno dei Palazzi Vaticani immediatamente a nord della Basilica di San Pietro e completata intorno al 1481. I muri della Cappella furono decorati da una gran numero di pittori del Rinascimento italiano del tardo XV sec. Come: Ghirlandaio, Perugino e Botticelli. La Cappella fu ulteriormente affrescata sotto papa Giulio II coprendo la volta, ad opera di Michelangelo tra il 1508 ed il 1512 e con il famoso Giudizio Universale, commissionato da papa Clemente VII e completato nel 1541, sempre da Michelangelo. Gli arazzi nel registro più basso, oggi meglio conosciuti attraverso i cartoni di Raffaello del 1515-16, completavano l’insieme. 

Globalmente, questi dipinti rappresentano il più grandioso progetto pittorico del Rinascimento. Individualmente considerati, alcuni dei dipinti di Michelangelo sulla volta sono tra le opere più famose che l’arte occidentale abbia mai creato. Gli affreschi che Michelangelo ha realizzato nella Cappella Sistina, ed in particolare quelli della volta e delle lunette che la accompagnano sono stati sottoposti nel corso dei secoli ad un certo numero di restauri, i più recenti dei quali si sono svolti tra il 1980 e il 1994. Questi ultimi hanno provocato stupore presso gli studiosi e gli amanti dell’arte poiché sono stati portati alla luce colori e particolari che la patina scura aveva nascosto per secoli. Dopo questi restauri, è stato dichiarato che “ogni libro su Michelangelo dovrebbe essere riscritto”. Altri, come lo storico dell’arte James Beck dell’ArtWatch International, hanno assunto una posizione estremamente critica sui restauri, affermando che i restauratori non hanno restituito le vere intenzioni dell’artista. Queste argomentazioni sono al centro di continui dibattiti, sopiti solo col tempo e il completamento dei restauri di tutta la volta, che hanno confermato l’accesa cromia originaria di Michelangelo.


Nome della Moneta
“25° Anniversario Restauro Cappella Sistina”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta è raffigurato Cristo giudice e Maria (particolare dell'affresco del Giudizio Universale nella Cappella Sistina in Vaticano). A sinistra la scritta "CITTÀ DEL VATICANO"; a destra la scritta "CAPPELLA SISTINA - FINE DEL RESTAURO", gli anni "1994 - 2019" e il segno di zecca "R"; in basso il nome dell'autore Daniela Longo "D. LONGO" (incisore: Annalisa Masini); in basso a destra. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. E’ inclusa in un Folder FDC, in un Cofanetto FS e in Busta filatelico-numismatica.
Data di emissione
Emessa il 1° ottobre 2019 per commemorare il 25° anniversario della fine del restauro della Cappella Sistina.
Contorno
Sei stelle a 5 punte e sei 2 in incuso su sfondo rigato. I 2 sono orientati alternativamente dal basso in alto e viceversa.           
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Roma (R)
Tiratura
79.000 (69.000 Folder + 10.000 Cofanetto FS)



sabato 9 novembre 2019

Germania 2019 - "30° Anniversario Caduta muro di Berlino”


Il Muro di Berlino era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est (Repubblica Democratica Tedesca, filosovietica) per impedire la libera circolazione delle persone tra il territorio della Germania Est e Berlino Ovest (Repubblica Federale di Germania). È stato considerato il simbolo della cortina di ferro, linea di confine europea tra le zone controllate da Francia, Regno Unito e U.S.A. e quella sovietica, durante la guerra fredda. 
Il muro, che circondava Berlino Ovest, ha diviso in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale si vide costretto a decretare la riapertura delle frontiere con la repubblica federale. Già l'Ungheria aveva aperto le proprie frontiere con l'Austria il 23 agosto 1989, dando così la possibilità di espatriare in occidente ai tedeschi dell'Est che in quel momento si trovavano in altri paesi dell'Europa orientale. 

Tra Berlino Ovest e Berlino Est la frontiera era fortificata militarmente da due muri paralleli di cemento armato, separati dalla cosiddetta "striscia della morte", larga alcune decine di metri. Durante questi anni, in accordo con i dati ufficiali, furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. In realtà tale cifra non comprendeva i fuggiaschi catturati dalla DDR: alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate e in seguito assassinate.

Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio molti cittadini dell'Est si arrampicarono sul muro e lo superarono per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usata attrezzatura industriale per abbattere quasi tutto quello che era rimasto. Ancora oggi c'è un grande commercio di piccoli frammenti, molti dei quali falsi. La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990. 


Nome della Moneta
"30° Anniversario Caduta muro di Berlino”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta mani alzate in segno di giubilo e colombe in volo passano dal varco finalmente aperto tra Berlino Ovest e Berlino Est; su uno dei lati del muro la scritta che ricorda l’evento "30 Jahre Mauerfall"; in alto una piccola Porta di Brandeburgo stilizzata; in basso il millesimo di conio e il segno “D”, che identifica la Germania. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Joaquin Jimenez.
Data di emissione
Emessa il 10 ottobre 2019 per commemorare il 30° anniversario della caduta del muro di Berlino.
Contorno
Finemente zigrinato con l’iscrizione “EINIGKEIT UND RECHT UND FREIHEIT” (unità e giustizia e libertà) e l’emblema dell’aquila federale.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Berlino (A) = Pz. 6.530.000, Monaco (D) = Pz. 4.200.000, Stoccarda (F) = Pz. 7.840.000, Karlsruhe (G) = Pz. 4.570.000 ed Amburgo (J) = Pz. 6.860.000: pezzi coniati dalle singole Zecche
Tiratura
30.350.000

9 Novembre 1989

domenica 3 novembre 2019

Repubblica Italiana 1975 - 500 Lire “Michelangelo Buonarroti”


In occasione del cinquecentenario della nascita di Michelangelo Buonarroti la zecca ha coniato una moneta d'argento dal valore nominale di 500 lire con millesimo 1975. Esaminiamo la moneta.
Al Dritto è ritratto al centro Michelangelo Buonarroti volto a sinistra, in giro è scritto "REPVBBLICA ITALIANA" mentre, nell'esergo, sono poste le firme del modellista Pietro Giampaoli e dell'incisore Guerrino Mattia Monassi; più sotto è posta la data.


Al Rovescio è riprodotta l'immagine della Sibilla Delfica, tratta dall'affresco della volta della Cappella Sistina. Ai suoi lati della moneta, sono riportate le date di nascita e morte dell'artista 1475 e 1564. In giro è scritto "MICHELANGELO BVONARROTI" mentre l'indicazione del valore e il segno di zecca R sono in esergo. Nel contorno: "REPVBBLICA ITALIANA" in rilievo.
  • Diametro della moneta 29 mm
  • Peso di 11 gr. 
  • Titolo dell'Argento è di 835/1000
  • Tiratura è di 269.752 esemplari.

Questa moneta, pur recando il millesimo 1975, è stata emessa solo cinque anni dopo, con DPR del 30 ottobre del 1980. La moneta è presentata nella sola versione fior di Conio confezionata in astuccio.

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La Sibilla Delfica venne affrescata da Michelangelo Buonarroti tra il 1508 ed il 1510 circa e fa parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma, commissionata da Giulio II.
La Sibilla Delfica fa parte della serie dei Veggenti, collocati su ampi troni architettonici sui peducci. Ognuno di essi è affiancato da un paio di giovani assistenti e sta in un grande scranno marmoreo, tra due plinti con finti altorilievi di putti a coppie, in varie posizioni. Il loro nome è scritto (in questo caso DELPHICA) in tabelle sotto la piattaforma che fa da base al trono, rette da un putto.

La Sibilla Delfica sta svolgendo un rotolo a sinistra, col corpo girato in quella direzione e il braccio sinistro alzato, ma il suo sguardo è ruotato frontalmente, metà in luce e metà in ombra, e gli occhi guardano a sinistra, con un'espressione di sorpresa, quasi a vedere l'avvento del Signore che conferma la profezia. L'effetto di movimento, oltre che dalla torsione, è amplificato dalle volute del mantello azzurro con cappuccio, foderato di arancio, e dalle pieghe della tunica verde chiaro. Sul volto si vedono ancora le tracce ortogonali incise per disegnare l'ovale della testa e l'altezza degli occhi. Dietro di lei, a sinistra, si vedono due assistenti, uno che legge un libro e l'altro che lo regge. 

La serie dei Veggenti è una serie di affreschi con Profeti e Sibille, realizzati da Michelangelo Buonarroti tra il 1508 e il 1512. Ciascuno ha un'altezza variabile tra i 260 e i 298 cm.
Michelangelo dipinse le scene della volta, come è noto, procedendo da est verso ovest, cioè in maniera contraria allo sviluppo delle storie sulla Genesi nei riquadri centrali. In particolare avviò a dipingere dalla porzione sopra l'ingresso cerimoniale fino all'altare. Furono necessarie due fasi, per via del ponteggio che copriva metà della cappella e che dovette essere smontato e rimontato. La metà dei lavori doveva essere probabilmente all'altezza originaria della transenna marmorea, più o meno al centro della cappella, di solito indicato in corrispondenza della Creazione di Eva nella quinta campata. La prima fase andò dal 1508 al 1510; la seconda dall'autunno del 1511 all'ottobre del 1512.

I dodici Veggenti, dalle forme vigorose e sovradimensionate, sono collocati su ampi troni architettonici sui peducci. Ognuno di essi è affiancato da un paio di giovani assistenti e sta in un grande scranno marmoreo, tra due plinti con finti altorilievi di putti a coppie, in varie posizioni. Il loro nome è scritto in tabelle sotto la piattaforma che fa da base al trono: a parte quella di Zaccaria, sotto la quale campeggia lo stemma Della Rovere, ciascuna tabella è retta da un putto.

La Sibilla è presente anche sui francobolli:
Poste Vaticane (1964) - Poste Italiane (1961) 

Braccio di Jovanotti con il tatuaggio della Sibilla Delfica
Il susseguirsi di Sibille e Profeti genera un crescendo, sia figurativo (nelle dimensioni e nella monumentalità) che psichico, dalla calma meditazione di Zaccaria sopra la porta, fino allo sconvolgimento nel pieno del furor profetico di Giona. La maggiore dimensione di quelli più vicini all'altare è ottenuta abbassando il sostegno della base. Nella teologia rinascimentale le sibille, sebbene appartenenti al mondo pagano, erano spesso associate ai profeti, poiché si ritenevano a pieno titolo partecipi della rivelazione divina, nella misura in cui Dio aveva desiderato, e capaci di annunciare la venuta di Cristo nelle loro profezie. Nelle loro figure mascoline si vede bene come Michelangelo attribuisse possenti fisici muscolosi anche alle figure femminili. Talvolta, ma non sempre, la scelta di un profeta o di una sibilla è legato alla storia rappresentata al centro: ad esempio Geremia, preannunciatore di tempi di scelleratezza e lontananza degli uomini da Dio che verranno però superati con una nuova alleanza (la venuta di Cristo, ma anche la fine dei tempi), si trova vicino alla scena della Separazione della luce dalle tenebre, prefigurazione della separazione dei giusti dai malvagi durante il Giudizio Universale.




sabato 2 novembre 2019

Lettonia 2019 - “Sole nascente”


Lo stemma della Repubblica di Lettonia, disegnato da Rihards Zariņš, è stato adottato ufficialmente il 16 giugno 1921, dopo la proclamazione dell'indipendenza della Lettonia il 18 novembre 1918. 

Dopo l'invasione sovietica del 1940, lo stemma fu abolito e sostituito da quello della Repubblica Socialista Sovietica Lettone, che rimase in vigore fino al 1990 quando, con la dissoluzione della repubblica sovietica, venne ripristinato l'emblema del 1921. 

Lo stemma raccoglie i simboli dei quartieri storici lettoni. Il sole, nella parte superiore, simboleggia la statualità della Lettonia. Le tre stelle in cima allo stemma rappresentano i quartieri storici del Regno di Lettonia: Vidzeme, Latgale e, combinate insieme, Curlandia-Semigallia. Il leone rosso nella parte sinistra dello stemma rappresenta Curlandia e Semigallia, mentre il grifone d'argento nella parte destra rappresenta Vidzeme e Latgale.

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Nome della Moneta
“Sole nascente”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta il sole nascente, che fa parte dello stemma della lettonia con al centro il monogramma BL che sta per "Brīvā Latvija" (Lettonia libera); in alto la scritta "Uzlecošā Saulein" (sole nascente); in basso la scritta "LATVIJA 2019". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Ivars Drulls.
Data di emissione
E’ inclusa in una coincard FDC. Emessa il 17 settembre 2019 per commemorare il sole nascente, simbolo della Lettonia.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo "DIEVS* * * SVĒTĪ* * * LATVIJU* * *" ("DIO BENEDICA LA LETTONIA").
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Ultrecht
Tiratura
307.00