martedì 2 gennaio 2018

Austria 2018 - “100° Anniversario Repubblica Austriaca”


La Repubblica dell'Austria tedesca fu lo Stato formato dai territori cisleitani di lingua tedesca derivato dalla frantumazione dell'Impero austro-ungarico a causa della sua resa, il 4 novembre 1918. Essa venne proclamata il 12 novembre 1918 da un gruppo di rivoluzionari guidati da Karl Renner che ne divenne il primo cancelliere. Tuttavia, fino al 3 aprile 1919, la situazione fu abbastanza confusa poiché, fino a questa data, esistevano in Austria due governi diversi: il governo dell'imperatore Carlo I d'Austria, il quale però, non era più funzionante e il nuovo governo repubblicano nato il 12 novembre. Fu solo il 3 aprile che, dopo la fuga dell'imperatore in Svizzera, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 marzo 1919, il governo repubblicano sciolse quello imperiale, depose ufficialmente Carlo I e condannò all'esilio la famiglia Asburgo, confiscandone i beni. La sua esistenza era considerata provvisoria, in quanto l'intenzione era quella di unirsi alla Germania. Essa includeva i territori dell'attuale Austria (escluso il territorio già ungherese che fu poi chiamato Burgenland) e, formalmente, anche l'Alto Adige, Tarvisio, la Stiria meridionale con la città di Marburgo (Maribor), i Sudeti e la città morava di Jihlava, ovvero tutti i territori di lingua tedesca in Cisleitania, sui quali però l'Austria tedesca non poté mai esercitare la propria amministrazione in quanto vennero occupati e poi annessi ad altri Stati successori dell'Impero austro-ungarico. In seguito al Trattato di Saint-Germain del 10 settembre 1919 il governo ratificava il seguente 21 ottobre il passaggio dei Sudeti, della città morava di Jihlava e dell'estrema parte settentrionale della Bassa Austria alla Cecoslovacchia, dell'attuale Provincia di Bolzano (fino ad allora parte del Tirolo) e di Tarvisio (fino ad allora parte della Carinzia) al Regno d'Italia e della Stiria meridionale al Regno di Jugoslavia. In fase di conferenza di pace per la stesura del Trattato venne imposto il semplice nome di Austria da alcune delle Potenze firmatarie. Inoltre l'art.88 dello stesso Trattato vietava esplicitamente l'unione dell'Austria tedesca alla Germania (da Wikipedia).



Nome della Moneta
“100° Anniversario Repubblica Austriaca”
Descrizione Moneta
La moneta raffigura la statua di Pallade Atena (*) che campeggia davanti all’edificio in stile neoclassico del Parlamento austriaco a Vienna. La dea della saggezza, incarnazione di sapienza, ragione e talento strategico, simboleggia il parlamento austriaco. A sinistra l’anno "2018" con al di sotto la scritta "100 JAHRE"; in basso a destra la scritta ad arco "REPUBLIK ÖSTERREICH". Sull’anello esterno. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FDC "Baby" e nella Divisionale FS.
Data di emissione
Emessa il 2 gennaio 2018 per commemorare il 100° anniversario della Repubblica austriaca.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da tre stelle a cinque punte, ripetuto quattro volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 gr.
Zecca
Vienna
Tiratura
18.100.100
 
Approfondimento storico


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Pallade Atena (*) 
Pallas Athene di Gustav Klimt (1898)
La storia della nascita, senza madre, di Pallade Atena, per i romani Minerva, è narrata da Esiodo: dopo aver detronizzato Cronos, Zeus si unì a Metis, la Prudenza, figlia di Oceano e della titanide Thetys. La storia della tormentata successione regale sembrava dovesse ripetersi anche con Zeus, Urano e Gea fecero sapere a Zeus che dopo avergli dato una figlia, Metis avrebbe messo al mondo un figlio più forte del padre destinato a spodestarlo. Zeus allora, memore delle esperienze passate ingoiò Metis, che divenne un tuttuno con corpo di Zeus, prendendo posto nel capo; al momento del parto Zeus avvertì un forte mal di testa e chiese ad Hefèsto, il fabbro divino di spaccargli la fronte. Dalla grande ferita venne fuori una dea, armata di tutto punto, con l'elmo, la corazza, lo scudo e la lancia; era nata Pallade Atena che subito urlò un grido di vittoria e si mise a ballare una danza guerriera. La giovane Atena, nata già adulta, si rese subito utile al padre impegnato nella guerra contro i Giganti, distinguendosi per l'intrepido valore. Atena era soprattutto la dea guerriera invincibile, ma la sua guerra era condotta con ordine e avvedutezza non quella spietata, feroce e sanguinosa di Ares. La sua forza e il suo coraggio erano temperati da un sentimento di giustizia, dalla saggezza, dalla benevolenza e da una generosa lealtà. Pallade Atena era anche la dea che concedeva ai popoli i benefici della pace; perciò era la protettrice delle città: l'agricoltura, il commercio, le arti. 
Di tutte le città che erano sotto la sua protezione, la prediletta era Atene, a cui diede il suo nome e ne fece centro del suo culto, e scelse anche tutta l'Attica come sua regione preferita. A proposito della scelta dell'Attica, si narra che anche Poseidone aveva messo gli occhi su questa regione, quindi i due dèi trovarono a scontrarsi. Per evitare liti, decisero di lasciar decidere agli altri dèi sul da farsi, i quali decisero: il possesso dell'Attica sarebbe toccato a quello dei due che avesse fatto il dono più utile agli abitanti; Poseidone con un colpo di tridente creò il primo cavallo sulla Terra; Atena con la sua lancia percosse il suolo e crebbe una pianta nuova, l'olivo dalle foglie argentate. Gli dèi ritennero più utile l'olivo che dà l'olio e i suoi rami simboleggiavano bene la pace, piuttosto che il cavallo destinato a trainare i carri guerreschi.Atena non volle mai sposarsi, preferendo conservare la sua verginità; per questo fu chiamata anche la Parthénos, che significa appunto "la Vergine", come per dire la Vergine per eccellenza; e Parthenone si chiama il tempio a lei consacrato sull'Acropoli di Atene. Pallade Atena, la divinità che proteggeva le arti e le attività dell'intelligenza inventiva, la dea stessa aveva inventato vari strumenti come la ruota per modellare i vasi, la squadra e la riga per i falegnami, l'aratro e il rastrello per i contadini. Era rappresentata armata, in piedi, con una lunga tunica fino ai piedi; il petto coperto dalla egida, una pelle di capra frangiata d'oro in mezzo alla quale era la testa mozzata di Medusa; con la mano sinistra stringeva una vittoria alata e all'altra mano lo scudo ovale. Le erano sacri L'olivo, la civetta e il dragone.
(Articolo tratto dal sito web http://mitologiagreca.blogspot.it/)


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