2 Lira “Spiga”
coniata dal 1946
coniata dal 1946
Dopo la proclamazione della repubblica furono coniate nuove monete da 2 lire in Italma, una lega a base di alluminio. Dal 1946 al 1950 la moneta da 2 lire "Spiga" aveva su un lato un aratore e sull'alta una spiga.
Dal 1953 fu coniata una nuova moneta da 2 lire, sempre in Italma, di dimensioni minori che recava su un lato un'ape e sull'altro un ramoscello d'ulivo. La moneta fu coniata fino al 1959. La coniazione fu ripresa dal 1968 esclusivamente per il mercato collezionistico, inclusa nelle confezioni che la zecca prepara per questo mercato.
Dritto
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Rovescio
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Nome della moneta:
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SPIGA
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Valore
della moneta:
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2
Lire
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Primo anno di conio 1946
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Modelli:
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Giuseppe Romagnoli
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Incisione:
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Pietro Giampaoli
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Diametro:
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24,1
mm
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Peso:
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1,25
gr
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Contorno:
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Liscio
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Metallo:
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Italma (It)
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Diritto:
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Rovescio:
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Spiga di grano tra L.
2 inclinata a sinistra; in basso a sinistra il segno di zecca R, centralmente
(data)
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Zecca:
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Roma
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Tiratura:
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Vedi scheda allegata
con valori e rarità
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Anni di conio:
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Dal
1946 al 1950
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Decreto:
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Decreto C.P.S. n. 298 del 6 Settembre 1946
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Con il decreto C.P.S. n. 298 del 6 settembre 1946, fu autorizzata l'emissione delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire. Le monete di questa serie furono coniate in italma, una lega a base alluminio.
Il decreto, nella descrizione, indicava il millesimo 1946 e di conseguenza furono emessi nuovi decreti per ogni coniazione successiva.
Anno
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Nominale
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Tiratura
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€ BB
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€ Spl
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€ Fdc
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Rarità
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Soggetto/Note
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1946
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2 Lira
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123.000
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115
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200
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380
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R
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SPIGA
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1947
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2 Lira
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12.000
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780
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1.180
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1.750
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R3
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SPIGA
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1948
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2 Lira
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7.200.000
|
7
|
25
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60
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C
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SPIGA
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1949
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2 Lira
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1.350.000
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35
|
75
|
200
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NC
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SPIGA
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1950
|
2 Lira
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2.640.000
|
13
|
25
|
55
|
C
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SPIGA
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[1]
L’aratro, nella nostra società
occidentale che ormai ha ben poco di agricolo, è l’attrezzo per arare, cioè per
solcare e rivoltare la terra allo scopo di dissodarla e gettarvi il seme. Il
verbo latino arare è di origine indoeuropea, deriva appunto dalla
parola sanscrita ha la. L’aratro è un attributo degli dei e delle dee dell’agricoltura
come Demetra, Trittòlemo, Dioniso. Arare significa spezzare l’originaria «prima
materia» nella molteplicità della creazione; cioè consente di aprire la terra
all'influenza del cielo; rappresenta il dominio dell’uomo sulla terra; è la
fertilità. L’operazione di tracciare il solco è universalmente considerata un
atto sacro. In Cina il rito era tra le prime incombenze del nuovo imperatore,
che lo compiva personalmente insieme con la sua sposa. La cerimonia comportava
innanzi tutto la preghiera al Cielo di inviare la pioggia, elemento
fecondatore.
[2] Spiga di Grano -
allegoria della MATER FRUGUM. Il pane ottenuto dal grano diventa il corpo
stesso di Cristo e, con il vino, il suo sangue, simbolo eucaristico per
eccellenza. A tal proposito le parole del nostro Vescovo Mons. Giancarlo
Bregantini sono estremamente esplicative e significative: "Quando un bimbo
nasce un angelo gli mette in mano un chicco di grano. Se lui lo stringe e tiene
il pugno chiuso, il chicco finisce per ammuffire. Se apre la mano il chicco
cadrà per terra, andrà nei solchi e diventerà germoglio, spiga, non lo perderà,
ma si moltiplicherà. Se dico il chicco è mio, sono triste; se il chicco lo dono
sono amico di tutti, apro la mano, il mio problema è piccolo rispetto a quello
degli altri". Rapporto tra agricoltura e monete sia in riferimento al
valore in termini economici del lavoro agricolo come mezzo di sostentamento sia
in riferimento ai soggetti agricoli più rappresentati sulle monete (l’aratrice
con un fascio di spighe in mano mentre ara la terra) (Vedi anche le annotazioni
al capitolo 10 Lire “Spighe”).
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