VITTORIO EMANUELE III
10 Lire - Impero
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Coniata dal 1937 fino al
1941 per collezionisti.
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2a
Classe (debolezze sul contorno)
Regio Decreto n. 106 dell’8 Maggio 1937
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Contorno: in incuso * FERT * nodo * FERT *
nodo * FERT * nodo
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Assi: alla francese
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Nominale:10 Lire
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Materiale: Argento (Ag)
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Diametro:
27
mm
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Peso:
10
gr.
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Modelli:
Giuseppe Romagnoli
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Incisore:
Pietro Giampaolo
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1936 XIV
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G140/064
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Roma
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G ROMAGNOLI
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618.500
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BB + (la mia)
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[1] La prua (o prora) della nave simboleggia la possibilità di superare i confini naturali, e fin dall'antichità simboleggia la nuova ambizioni espansionistica, in questo caso coloniale. Il governo italiano, presieduto da Giovanni Giolitti, dichiarò guerra alla Turchia e procedette ad occupare i principali centri della Tripolitania e della Cirenaica, regioni libiche che furono annesse al Regno d’Italia, riprendendo così il disegno coloniale nel 1911. La prua della nave è un tema, proposto sulla monetazione della Repubblica Romana, posto un esempio di asse. La prua indica la direzione fra il punto cardinale nord e l'asse longitudinale della nave. Solitamente lungo tale asse agisce la spinta propulsiva e quindi per senso traslato viene riferita con tale nome anche l'azione di portare la barca su una determinata rotta, da cui la frase "fare prua verso...". Sin dal 1300 c'era poi l'usanza di decorare ed arricchire la prua della nave con statue, chiamate polene. Questi elementi decorativi, spesso descrivevano il nome dell'imbarcazione stessa. Questa usanza deriva probabilmente da antiche popolazioni nordiche che decoravano le proprie navi con scudi, bandiere o statue raffiguranti mostri marini per spaventare eventuali nemici.
[2] La Vittoria viene raffigurata come una donna con le ali, da qui deriva l'appellativo di Vittoria Alata. Nike è un personaggio della mitologia greca, figlia del titano Pallante e della ninfa Stige è sorella di Cratos (Potenza), Bia (Forza) e Zelos (Ardore). Secondo la mitologia Stige portò i suoi figli da Zeus quando quest'ultimo stava raggruppando gli alleati per la Guerra contro i Titani. Zeus nominò Nike condottiera del suo carro divino, ruolo in cui viene spesso ritratta nell'arte classica greca e nominò tutti sentinelle del suo trono. Nel Partenone di Atene Nike viene raffigurata sul palmo della mano di Atena e ad Olimpia nella mano di Zeus. La scultura più famosa è la Nike di Samotracia che racchiude tutta la tradizione scultorea classica.
[3] Il fascio littorio è uno dei primi simboli di Roma, insieme alla Lupa e all'Aquila, già presente all'epoca dei mitici 7 Re, e probabilmente ereditato dagli Etruschi. Rappresenta il potere, l’autorità dello stato, simbolo della Roma repubblicana e del Diritto Romano. I funzionari principali della Repubblica Romana erano i magistrati ed i littori. Ai primi era assegnato l'imperium ossia il potere di giustizia e di comminare le pene. Ai littori toccava invece il compito di difendere il magistrato e di erogare le punizioni ordinate dal magistrato. Il littore, quindi, girava con un fascio di 30 verghe legato con lacci di cuoio in cui era infilata un ascia. Le verghe servivano per le fustigazioni dei rei e l’ascia per il casi più gravi in cui si doveva mozzare un arto o la testa per la pena di morte.
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