Esposizione di Milano 1928La fiera del 1928 viene ricordata anche per la bomba che scoppiò all'inaugurazione della IX Fiera di Milano, «rito annuale dell’industria e del lavoro» (edizione speciale della fiera, per festeggiare il decennale della vittoria della Grande Guerra), alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
L'attentato al re d'Italia Vittorio Emanuele III fu un atto terroristico dinamitardo avvenuto il 12 aprile 1928 in piazza Giulio Cesare, a Milano, durante la cerimonia di inaugurazione della IX edizione della Fiera Campionaria dedicata al decennale della vittoria della prima guerra mondiale: una bomba piazzata nel basamento in ghisa di un lampione della piazza esplose in mezzo alla folla accorsa per rendere omaggio al Re Vittorio Emanuele III ed assiepata intorno alla Fontana delle quattro stagioni, uccidendo all'istante quattordici persone e ferendone quaranta. Nei giorni successivi altre sei persone perirono in seguito alle ferite riportate.
Alle 9.45 il re giunge in treno alla Stazione centrale dove lo attendono il podestà Ernesto Belloni e altre autorità. Nello stesso istante in cui il corteo reale lascia la stazione, nei pressi dell’ingresso principale della Fiera scoppia un ordigno a orologeria.
La collocazione della bomba segnala l’intenzione di procurare il maggior numero di vittime possibile. «Il basamento di ghisa, di una circonferenza di un metro e mezzo, alto altrettanto, ha centuplicato la violenza dell’esplosione. Ogni scheggia divenne un proiettile». I morti sono sedici (poi diventati venti nei giorni successivi), decine i feriti, alcuni gravissimi. Per quindici anni i vari corpi di polizia indagheranno senza risultato.
Attorno alle inchieste si muove un sottobosco di spie, informatori e traditori, uomini dello Stato e ambigui antifascisti, e gerarchi corrotti. La strage provoca una lunga scia di arresti e di brutalità ma mostrerà anche insospettabili spazi di indipendenza e di coraggio investigativo, slanci di generosità e di dirittura morale.
Le indagini svolte portarono al fermo e al successivo rilascio di numerose persone ma le effettive responsabilità non vennero mai individuate. Per la dinamica e la collocazione dell'ordigno, si è fatta l'ipotesi che l'attentato mirasse a compiere una strage di civili, come in effetti avvenne, più che a mirare effettivamente al re.
I funerali delle vittime si tennero domenica 15 aprile con una maestosa cerimonia nel duomo di Milano dal quale il corteo funebre si snodò fino al Famedio del Cimitero Monumentale.
Particolare commozione suscitò la vicenda della famiglia Ravera: rimasero infatti uccisi nell'attentato la madre e i due figli Gian Luigi di 5 anni e la sorellina Rosina di 8 anni.Alla madre lo scultore Adolfo Wildt dedicò nel 1929 il celebre busto Madre Ravera e realizzò per la famiglia il Monumento Ravera presso il cimitero Monumentale di Milano, sul cui basamento è riportata la seguente iscrizione.
«XII Aprile Anno MCMXXVIII
Data Funesta
Il Giorno si oscurò avanti sera
La Strage Insensata Orrenda fu Compiuta»
Note tecniche:
Buono da 2 Lire “Esposizione di Milano”
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Dritto
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Verso
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Testa nuda del Re sotto la scritta:
REGNANDO • VITTORIO • EMANUELE • III •. Sotto il collo
il millesimo (1928) e l'indicazione dell'autore (C • CASTIGLIONI).
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Littore
nudo a cavallo verso destra. Lungo il bordo nella parte superiore:
CAPO • DEL • GOVERNO • BENITO • MUSSOLINI •. In
orizzontale sotto il littore, LIRE DVE VALEVOLE NELL'INTERNO DELLA FIERA
ESPOSIZIONE DI MILANO E CONVERTIBILE DALLA FIERA IN VALUTA LEGALE SINO AL
19 GIUGNO A IV. Lungo il bordo, in basso a sinistra, monogramma FE, in
basso a destra, S • JOHNSON.
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Queste “monete” (Gettoni privati circolanti in ambito limitato)
da 2 lire coniata ed utilizzabile all'interno dell'esposizione di Milano del
1928.
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Contorno: rigato
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Assi: alla francese
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Nominale: 2 Lire
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Materiale: Rame dorato (Cu)
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Diametro: 29,50 mm.
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Spessore:
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Peso: 10,17 – 10,28 gr.
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Zecca: Stabilimento Johnson di Milano
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Modelli: Giannino Castiglioni
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Incisore: Enrico Farè
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In numismatica un
gettone è un oggetto, spesso realizzato in rame, ottone o stagno, che sostituisce le monete. Comunemente venivano utilizzati per le cabine telefoniche, nei videogiochi arcade o per le slot machine. La differenza principale tra una moneta e un gettone è che quest'ultimo non ha valore nominale, né corso forzoso. Nonostante questo i gettoni, in particolare i gettoni telefonici, sono in alcuni casi utilizzati in sostituzione delle monete.
Note:
- Gli esemplari in oro vennero venduti a 100 Lire; quelli in argento vennero venduti a 10 Lire.
- Gli esemplari in oro ed argento erano numerati, testimonianza della loro rarità rispetto a quelli di bronzo. Gli esemplari in oro vennero consegnati alle Alte Personalità intervenute durante l’inaugurazione.
- Erano spendibili all’interno dell’Esposizione di Milano, nonché nella mostra della Rivoluzione Fascista di Roma.