venerdì 26 febbraio 2016

Germania 2016 - Sachsen: "Zwinger”


Lo Zwinger è uno dei principali monumenti della città tedesca di Dresda: si tratta di un complesso architettonico (palazzo con giardini) in stile barocco, costruito tra il 1709/1710 e il 1732/1733 per volere di Augusto II di Polonia detto il Forte (1670-1733) e progettato dall'architetto Matthäus Daniel Pöppelmann (1662-1736) con la collaborazione dello scultore Balthasar Permoser (1651-1732). Il termine "Zwinger", con cui è denominato il complesso significa all'incirca "fortificazione inframurale" (ovvero "fra le mura cittadine") o "castello concentrico" e fa riferimento ad una preesistente fortezza medievale. Il complesso, pressoché interamente ricostruito dopo le distruzioni dovute ai bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale, è considerato una delle massime espressioni dell'architettura barocca tedesca e fino al 2009 faceva parte - come il resto dei monumenti di Dresda e della Valle dell'Elba - del patrimonio dell'umanità dall'Unesco (lista da cui la città è stata "depennata" dopo la costruzione in quell'anno di un nuovo ponte sull'Elba). Un tempo utilizzato per giochi e feste di corte, ospita ora alcune importanti collezioni museali, tra cui spicca la Gemäldegalerie Alte Meister (pinacoteca) (tratto da Wikipedia).

Veduta in notturna dello Zwinger

Nome della Moneta
Sachsen: "Zwinger”
Descrizione Moneta
La parte interna della moneta rappresenta una veduta della Kronentor ("Porta della corona") dal piazzale interno dello Zwinger di Dresda. In alto a sinistra il millesimo di conio "2016" e a destra uno dei 5 segni di zecca "A", "D", "F", "G" o "J" e le iniziali dell'incisore "JT" (Jordi Truxa); in basso la scritta “SACHSEN” e il segno “D”, che identifica la Germania. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FS, in un folder FDC e in Folder FS.
Data di emissione
Emessa il 5 febbraio 2016 ed è la undicesima della serie “16 Bundesländer” (1 moneta per ogni stato federale della Germania).
Contorno
Finemente zigrinato con l’iscrizione “EINIGKEIT UND RECHT UND FREIHEIT” ( unità e giustizia e libertà ) e l’emblema dell’aquila federale.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Berlino (A), Monaco (D), Stoccarda (F), Karlsruhe (G) ed Amburgo (J)
Tiratura
30.000.000


martedì 23 febbraio 2016

Irlanda 2016 - “100° anniversario della Rivolta di Pasqua in Irlanda”


La Rivolta di Pasqua fu una ribellione avvenuta in Irlanda nella settimana di Pasqua del 1916. La rivolta fu un tentativo dei militanti repubblicani irlandesi di ottenere l'indipendenza dal Regno Unito con la forza delle armi. Fu la più significativa ribellione in Irlanda sin dal 1798. La Rivolta, che fu per gran parte organizzata dalla Irish Republican Brotherhood, durò dal 24 al 30 aprile 1916. Membri dei Volontari irlandesi, guidati dal poeta, insegnante e avvocato Pádraig Pearse, si unirono alla più piccola Irish Citizen Army di James Connolly, occuparono punti chiave e simbolici di Dublino e proclamarono la Repubblica irlandese indipendente dalla Gran Bretagna dal General Post Office. La Rivolta fu sedata in sei giorni, ed i suoi leader furono processati dalla corte marziale e giustiziati. Nonostante il suo insuccesso militare e il giudizio iniziale negativo della popolazione civile, l'episodio è oggi considerato uno dei punti saldi per la futura creazione dell'attuale Repubblica d'Irlanda.

Nome della Moneta
“100° anniversario della Rivolta di Pasqua in Irlanda”
Descrizione Moneta
Al centro della moneta la statua di Hibernia (posta sul Palazzo del Parlamento irlandese, la cui occupazione nel 1916 segna l'inizio della rivolta di Pasqua). Il suo nome deriva dal termine usato in greco antico per riferirsi all'Irlanda; la statua è stata realizzata dallo scultore John Smyth. In alto la scritta "HIBERNIA" (antico nome latino attribuito dai Romani all'Irlanda), in caratteri che simulano la scrittura a mano e che traggono ispirazione dallo storico Libro di Kells. I raggi solari rappresentano bene il concetto di base della rivolta e della proclamazione: l'alba della nuova nazione / Repubblica; a sinistra la data "1916" e a destra la data "2016"; in basso la scritta “éire 2016”. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Emmet Mullins.
E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FS, in una Coincard FDC, in un Bookmark UNC e in un cofanetto FS.
Data di emissione
Emessa nel Febbraio 2016 per commemorare il 100° anniversario della Rivolta di Pasqua in Irlanda.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Dublino
Tiratura
4.500.000

sabato 13 febbraio 2016

Vittorio Emanuele III - 5 Lire "Fecondità" (o Famiglia)


Vittorio Emanuele III 1937 - Lire 5 "Fecondità" R/
Vittorio Emanuele III di Savoia, nasce a Napoli l'11 novembre del 1869 e diventa re d'Italia nel 1900. Il venticinquennale della sua ascesa al trono verrà ricordata nel 1925 con la serie "Vetta d'Italia", che ricorda anche il decennale dell'inizio del primo conflitto mondiale. Studioso di numismatica, pubblica tra il 1914 ed il 1943 il Corpus Nummorum Italicorum, un'opera in 20 volumi rimasta incompiuta sulle monete italiane dalla fine dell'impero romano.

Durante il suo lungo e travagliato regno l'Italia passa attraverso differenti fasi storiche (prima Guerra Mondiale e Fascismo) che segnano ampiamente la produzione di monete. Le monete precedenti alla Grande Guerra come modulo e peso si rifanno a quelle dei precedenti regnanti. Tuttavia viene rapidamente abbandonata quella monotonia stilistica che ha caratterizzato le monete di Vittorio Emanuele II e di Umberto I e che si può individuare solo nei tagli minori di inizio secolo. Prevale l'argento e gli stili si fanno subito molto eleganti e risentono degli influssi dell'Art Nouveau. Man mano che il Fascismo e l'Autarchia prendono piede in Italia, la monetazione si fa sempre più austera e abbonda i riferimenti al Regime; viene introdotto per la prima volta l'Acmonital nella produzione di monete.


Luca Signorelli 1500 c. - Allegoria della Fecondità e dell'Abbondanza

Nome della Moneta
“Fecondità o Famiglia”
Diritto
Testa nuda del Re Vittorio Emanuele III volto a sinistra, intorno «VITT·EM·III·RE·E·IMP·»
Rovescio
La Fecondità (Italia attorniata dai suoi figli) con bambini, seduta tra stemma sabaudo coronato e data e fascio littorio (1) con era fascista (2); attorno: ITALIA e, nell'esergo, il valore (L. 5) tra segno di zecca e nome dell'autore «G. ROMAGNOLI» (3)
Anno di emissione
Queste monete furono coniate dal 1936 al 1937 con successive coniazioni per i collezionisti dal 1938 al 1941. Queste monete vennero coniate per la celebrazione dell'Impero.
Modellista
Giuseppe Romagnoli
Incisore
Pietro Giampaoli
Decreto
Regio Decreto n. 106 dell’8 Maggio 1937
Contorno
Contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e stellette
Metallo
Argento 835/1000
Diametro
23 mm
Assi
Alla Francese
Peso
5 gr.
Zecca
Roma
Tiratura
Prima serie 1.016.000 (1936) mentre ne 1937 ne furono coniate 100.000 (R)


Vittorio Emanuele III 1937 - Lire 5 "Fecondità" D/
 (1) I fasces lictoriae erano, nell'Antica Roma, un simbolo del potere e dell'autorità maggiore, l'imperium. Si trattava di un fascio cilindrico di verghe di betulla bianca, simboleggianti il potere di punire, legate assieme da nastri rossi di cuoio (latino: fasces), simboli di sovranità e unione, al quale talvolta era infissa un'ascia di bronzo, a rappresentare il potere di vita e di morte sui condannati romani. La funzione dei fasci non era esclusivamente simbolica, giacché le canne venivano materialmente usate per fustigare i delinquenti sul posto e analogamente l'ascia era utilizzata nell'amministrazione delle pene capitali e comunque come mezzo di difesa da parte della scorta di lictores, i particolari servitori dello stato incaricati di recare i fasces.
(2) L'Era fascista fu creata, come dice lo stesso termine, nel periodo fascista, adottando come data di inizio quella del giorno della Marcia su Roma, che avvenne il 28 Ottobre 1922. Il primo anno dell'era fascista iniziava quindi il 29 Ottobre 1922 e terminava il 28 ottobre 1923. Dal 29 Ottobre 1923 iniziava il secondo anno, e così via. L'obbligo di aggiungere, in numero romano, l'anno dell'era fascista accanto a quello dell'era cristiana entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927, in seguito a una circolare del 25 dicembre 1926. La data della sua cessazione può essere considerata il 25 luglio 1943, quando venne fatto cessare il regime fascista. Tuttavia, dal 15 settembre 1943 alla fine di aprile 1945 fu ancora in vigore nella Repubblica sociale italiana, ossia nell'Italia settentrionale governata dal fascismo. Talvolta, i libri dell'epoca riportano solo l'anno dell'era fascista, e non la data dell'era cristiana.
(3) Giuseppe Romagnoli (14 dicembre 1872-1966) è stato un prolifico scultore, medaglista e incisore della zecca italiana. Studiò presso il Collegio Artistico Venturoli di Bologna e successivamente ottenne il pensionato artistico Angiolini nel quadriennio 1892-96. Dal 1897 iniziò ad ottenere i primi riconoscimenti come artista iniziando a partecipare assiduamente alle Esposizioni Biennali d'arte della città di Venezia. Nel campo della medaglistica devono essere ricordate le straordinarie medaglie eseguite per l'Istituto Internazionale d'Agricoltura, per il "Bimillenario di Virgilio", per la "Mostra Augustea della Romanità", per il "Ventennale della Rivoluzione Fascista", per l'Inaugurazione" del Comune e della Provincia di Littoria e del Comune di Sabaudia. Infatti oltre alla scultura, il Romagnoli dedicò la sua attività quasi esclusivamente alla medaglistica. Inoltre, sono suoi pressoché tutti i modelli per le monete del Regno d'Italia (dal 1918), dell'Impero (dal 1936) e della Repubblica Italiana.

venerdì 12 febbraio 2016

Lussemburgo 2013 - "Inno nazionale"


Dal 1895, Ons Heemecht (La Nostra Terra Madre) è l'inno nazionale del Granducato di Lussemburgo. Il testo dell'inno fu scritto, in lingua lussemburghese, da Michel Lentz (1820 - 1893) nel 1859. La musica è di Jean-Antoine Zinnen (1827 - 1898) e risale al 1864. La prima interpretazione pubblica dell'inno si tenne il 5 giugno 1864, a Ettelbruck. Si tratta di una melodia dolce, lenta, posata, che rende in maniera evidente la dolcezza che caratterizza il paesaggio lussemburghese. Una curiosità: un inno nazionale precedente a questo venne cantato dal 1839 al 1864 sulla musica di To Anacreon in Heaven, del compositore inglese John Stafford Smith. Questa musica venne successivamente aggiunta al poema di Francis Scott Key The Defence of Fort McHenry, ottenendo così The Star-Spangled Banner, che sarebbe poi diventato l'inno nazionale degli Stati Uniti d'America. Il perché questa melodia venne cantata in Lussemburgo è rimasto un mistero (da Wikipedia).



Nome della Moneta
“Inno nazionale”
Descrizione Moneta
Nella parte interna della moneta, a destra, è raffigurato sua Altezza Reale il Granduca Henri, con lo sguardo rivolto a sinistra; a sinistra figurano lo spartito e il testo dell'inno nazionale; in alto la scritta "Ons Heemech"; in basso la scritta "LËTZEBUERG" e il millesimo di conio "2013", che ha a destra il simbolo della Zecca di Utrecht e a sinistra il simbolo del direttore della Zecca. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Christoph Becker.
Data di emissione
Emessa il 7 novembre 2013 per commemorare il 20° anniversario della legge del 27 luglio 1993, che stabiliva che "Ons Heemech" fosse l 'inno nazionale lussemburghese. Questo inno è stato scritto da Michel Lentz e composto da Jean-Antoine Zinnen.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Utrecht
Tiratura
722.000



giovedì 11 febbraio 2016

Germania 2012 - "Castello di Neuschwanstein”


Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera nonché della Germania nel mondo. E' il castello delle favole per eccellenza, fatto costruire dal "re delle favole" Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca dopo essere rimasto quasi folgorato da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia. Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, domina dall'alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante, caratterizzato da diversi laghi tra i quali spicca per bellezza il piccolo Alpsee. Per godere di una splendida vista sul castello occorre raggiungere il ponte di Maria, così chiamato in onore della regina Maria, madre di Ludwig II, che è sospeso sopra la gola del Pöllat. Walt Disney, rimastone affascinato, prese Neuschwanstein come modello per il castello del suo celebre film d'animazione "La bella addormentata nel bosco" (1959). Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner, dal "Tannhäuser" al "Lohengrin" passando per "Tristano e Isotta", "I maestri cantori di Norimberga" e il "Parsifal", un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.



Nome della Moneta
Bayern: “Castello di Neuschwanstein” >>> visita il sito ufficiale
Descrizione Moneta
La parte interna della moneta rappresenta il castello di Neuschwanstein, costruito alla fine del XIX secolo e situato nel Sud-ovest della Baviera nei pressi di Füssen, nella località di Schwangau. A destra uno dei 5 segni di zecca "A", "D", "F", "G" o "J"; a sinistra le iniziali dell'incisore "OE" (Erich Ott); in basso la scritta la scritta “BAYERN”. Sul bordo esterno della moneta, tra le 12 stelle a 5 punte rappresentanti l’Unione Europea, in alto il segno “D”, che identifica la Germania, e in basso l’anno di emissione “2012”. E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FS, in un folder FDC e in Folder FS.
Data di emissione
Emessa il 30 gennaio 2015 ed è la decima della serie “16 Bundesländer” (1 moneta per ogni stato federale della Germania).
Contorno
Emessa il 3 febbraio 2012 ed è la settima della serie “16 Bundesländer” (1 moneta per ogni stato federale della Germania).
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Berlino (A), Monaco (D), Stoccarda (F), Karlsruhe (G) ed Amburgo (J)
Tiratura
30.985.000

  

martedì 9 febbraio 2016

Spagna 2013 - “Monastero di San Lorenzo del Escorial”


Fu il Monastero dell'Escorial la prima manifestazione dell'architettura "herreriana", dal nome del suo creatore Juan de Herrera. È stato iscritto nell'elenco del Patrimonio Mondiale. Filippo II utilizzò questa residenza reale come pantheon familiare. I lavori di costruzione, affidati a Juan de Toledo, cominciarono nel 1563. Alla sua morte gli successe nell'incarico Juan de Herrera, che li portò a termine nel 1584. L'edificio in pietra granitica è suddiviso in tre sezioni verticali, di cui la centrale corrisponde al Cortile dei Re. Sugli angoli ci sono quattro torri, di 55 metri di altezza, sormontate da sfere di metallo. Tra i vari ambienti dell'edificio, uniti tra loro da archi, si trovano i Ministerios, la Casa de los Oficios, la Compaña, Infantes e Reina. La chiesa, a croce greca, accoglie nella cappella maggiore i monumenti funebri di Carlo V e di Filippo II. Al secondo piano della facciata occidentale va anche segnalata la biblioteca in cui sono custoditi circa 45.000 volumi dei secoli XV e XVI. Nel 1971 è stato dichiarato Complesso Storico-Artistico e nel 1984 è stato iscritto nell'elenco del Patrimonio Mondiale. L'architettura di questo edificio, opera di Juan de Herrera, fu la prima manifestazione della cosiddetta architettura herreriana. Si tratta di una costruzione di notevoli dimensioni che possiede 15 chiostri, 13 oratori, 86 scale, 88 fontane, più di 1600 dipinti, 9 torri e 73 sculture.


Nome della Moneta
“Monastero di San Lorenzo del Escorial”
Descrizione Moneta
Nella parte interna della moneta è incisa l’immagine del monastero di San Lorenzo del Escorial. In alto ad arco la scritta "ESPAÑA”; a destra il millesimo di conio “2013” e il segno di zecca, la "M" coronata. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Alfonso Morales Muñoz.
E’ inclusa inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FDC “Navarra”, nella Divisionale FDC “Valencia”, nella Divisionale FDC “WMF”, nella Divisionale FDC “Tokyo”, nella Divisionale FS, in un Folder FS e in busta filatelico-numismatica.
Data di emissione
Emessa il 1 marzo 2013 ed è la quarta emissione della serie “Patrimoni mondiali dell’umanità presenti in Spagna” ed è dedicata al monastero di San Lorenzo del Escorial.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Madrid
Tiratura
4.000.000


domenica 7 febbraio 2016

Austria 2005 - “50° anniversario Trattato di Stato Austriaco”


Nel 1955, a dieci anni dalla fine della seconda guerra mondiale, i rappresentanti dei quattro alleati e quelli austriaci firmarono un trattato che liberò l'Austria dalle forze di occupazione, la riunificò e gettò le basi per un suo autonomo sviluppo economico e politico. Il trattato riconobbe uno Stato austriaco libero e indipendente, ma incluse espressamente e in modo dettagliato i diritti delle minoranze slovene e croate. L'Unione politica con la Germania, avvenuta nel 1938, era già stata revocata nel 1945, ora fu esplicitamente proibita, come anche tutte le organizzazioni naziste e fasciste. Con l'entrata in vigore del trattato, le truppe di occupazione degli Alleati dovettero lasciare il territorio austriaco. Su richiesta dell'Unione Sovietica, l'Austria annunciò che poco dopo la firma del trattato si sarebbe dichiarata permanentemente neutrale. Questa neutralità doveva fungere come garanzia che l'Austria non si sarebbe unita alla NATO, dopo il ritiro delle truppe sovietiche. Questa Dichiarazione di permanente neutralità dell'Austria avvenne il 26 ottobre del 1955 e quel giorno fu fissato successivamente come festa nazionale austriaca.

La tavola commemorativa nel pavimento della Sala del Belvedere a Vienna,
dove è stato firmato il Trattato di Stato Austriaco ne 1955

Nome della Moneta
“50° anniversario Trattato di Stato austriaco”
Descrizione Moneta
Sullo sfondo la bandiera austriaca ricoperta dai 9 sigilli, comprensivi di firma, degli autori del Trattato sullo Stato austriaco siglato nel 1955. I firmatari furono: i ministri degli esteri Vjačeslav Molotov (Unione Sovietica), John Foster Dulles (USA), Harold Macmillan (Regno Unito) e Antoine Pinay (Francia) per gli Alleati, mentre Leopold Figl come ministro degli Esteri austriaco; gli Alti Commissari delle potenze occupanti: Ivan Il'ičov (Unione Sovietica), Geoffrey Arnold Wallinger (Regno Unito), Llewellyn E. Thompson Jr. (USA), Roger Lalouette (Francia). Sopra, ad arco, la scritta "50 JAHRE STAATSVERTRAG" (50 anni del Trattato di Stato); in basso a sinistra il millesimo “2005”. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore H. Andexlinger.
E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FS e in busta filatelico-numismatica.
Data di emissione
Emessa l'11 maggio 2005 per il 50° anniversario del Trattato di Stato austriaco.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da tre stelle a cinque punte, ripetuto quattro volte alternativamente dal basso in alto e viceversa
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Vienna
Tiratura
7.000.000


mercoledì 3 febbraio 2016

Estonia 2016 - “100° Anniversario nascita Paul Keres”



Paul Keres (rus. Пауль Петрович Керес, Pau'l Petrovič Keres; Narva, 7 gennaio 1916 –Helsinki, 5 giugno 1975) fu uno scacchista sovietico, estone di nascita. 

Grande Maestro, autore di libri sull'argomento e universalmente considerato come uno dei più forti tra coloro che non hanno conquistato il titolo di campione del mondo, se non il più forte. Per lui venne coniato il titolo di "Eterno Secondo", che dopo la sua morte sarà appannaggio di Viktor Korchnoi.
Dal 1937 al 1941 studiò matematica presso l'università di Tartu. Morì a 59 anni per un attacco di cuore a Helsinki mentre stava tornando in Estonia di ritorno da Vancouver in Canada, dove aveva appena vinto il locale torneo (tratto da Wikipedia). 
Per chi vuole capirci di più di scacchi consigliamo http://www.scacchierando.net

 Una bella e salutare partita a scacchi

Nome della Moneta
“100° anniv. nascita Paul Keres”
Descrizione Moneta
A destra della moneta il profilo del grande scacchista estone Paul Keres con alcuni pezzi della scacchiera. In alto a sinistra, a semicerchio, figura la scritta "PAUL KERES"; a sinistra la scritta "EESTI" (*) e al di sotto l’anno di emissione "2016". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Riho Luuse. È inclusa anche in una Coincard FDC.
Data di emissione
Emessa il 7 gennaio 2016 per commemorare il 100° Anniversario della nascita di Paul Keres.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo EESTI * EESTI (capovolto).
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Vilnius
Tiratura


500.000

_________________________

(*) EESTIEstonia. Stato membro dell'Unione Europea dal 1 maggio 2004 e ha adottato l'euro il 1 gennaio 2011. Il 12 maggio 2010 la Commissione europea ha dato il via libera all'entrata dell’Estonia nell'Euro. Tale decisione è stata approvata dalla riunione dell'ECOFIN dell’8 giugno e poi dal Consiglio Europeo il 17 giugno. Infine il 13 Luglio i Ministri dell’Economia dell'ECOFIN hanno sancito definitivamente l’ingresso dell’Estonia nella Zona Euro. Il disegno nazionale delle monete euro è stato scelto dalla popolazione estone tra dieci possibili proposte, tramite una votazione pubblica in un programma televisivo (come è successo anche in Italia). Nel Dicembre 2004 è stato selezionato un unico disegno per tutti i tagli, realizzato da Lembit Lõhmus, e raffigurante una mappa dell'Estonia con l'anno di conio al di sopra di essa e la scritta EESTI al di sotto.

lunedì 1 febbraio 2016

Austria 2016 - “200° Anniversario Banca Nazionale Austriaca”



La Österreichische Nationalbank (OeNB) è la banca centrale della Repubblica d'Austria e, in quanto tale, parte integrante sia del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e della zona euro. In linea con la legge federale sulla Österreichische Nationalbank, la OeNB è una società per azioni. 
La Österreichische Nationalbank è nata nel 1816 da Johann Philipp Karl Joseph von Stadion durante il regno di Francesco I, il primo imperatore d'Austria. 
"Durante l'impero asburgico, la Banca Nazionale Austriaca svolge le funzioni di banca centrale, dalla sua fondazione nel 1816, fino al 1878, quando nasce la banca austro-ungarica. In Ungheria, dopo le rivolte per l'indipendenza del 1848-1849, il primo governo indipendente magiaro investe la Banca Commerciale di Pest con il ruolo di Banca Centrale. Nel 1921, tre anni dopo la dissoluzione dell'impero, le funzioni di banca centrale sono svolte dalla Royal Hungarian State Bank appena fondata. La banca nazionale ungherese nasce il 24 giugno del 1924, con il potere di stabilizzare la valuta del tempo, la Corona, svalutata dalla guerra e, inseguito, di gestire il passaggio alla nuova moneta, il Pengo. La nuova istituzione si occupa anche di tenere i conti e i debiti dello stato. La MNB, come spiegano gli esperti ai bambini attraverso le figure, attraverso le sue politiche in merito al tasso d'interesse e al credito, ha il potere di controllare il flusso di credito del paese e di influenzare le operazioni di tutta la rete di banche del territorio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'inflazione distrugge il Pengo: si arriverà alla più grande svalutazione della storia. Nell'agosto del 1946 è d'obbligo un nuovo cambio di valuta: è introdotto il Fiorino. Il passaggio sotto l'influenza sovietica porta ad una ristrutturazione completa del sistema bancario, sulla cui scena resta un unico attore, in regime di monopolio. Le banche commerciali e di risparmio sono messe in liquidazione, mentre la Banca Nazionale (diventata statale) comincia a fungere anche da banca commerciale. Bisognerà aspettare il 1987 per tornare ad un sistema su due livelli e il 1991 per il ripristino dell'autonomia della banca dallo Stato." (di Claudia Leporatti)

Quartier generale della Banca a Vienna

Nome della Moneta
“200° anniv. Banca Nazionale Austriaca”
Descrizione Moneta
Il disegno della moneta raffigura due divinità della mitologia romana rappresentate nel bassorilievo sovrastante l’ingresso della sede della Banca nazionale austriaca (Oesterreichische Nationalbank - OeNB): a sinistra vi è Mercurio (v. nota 1), messaggero degli dei e dio dei mercanti e del commercio; a destra Fortuna (v. nota 2), raffigurata con la cornucopia, dea del caso e della prosperità. Sullo sfondo è raffigurata la sede centrale dell’OeNB. In basso corre una banda ornamentale evocativa dei colori rosso-bianco-rosso della bandiera austriaca; a sinistra di Mercurio le date "1816" e "2016" ricordano rispettivamente l’anno di fondazione e il bicentenario dell’OeNB; in alto ad arco la scritta "REPUBLIK ÖSTERREICH"; in basso ad arco la scritta "200 JAHRE OESTERREICHISCHE NATIONALBANK". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Herbert Wähner. E’ inclusa nella Divisionale FDC, nella Divisionale FDC "Baby" e nella Divisionale FS.
Data di emissione
Emessa il 18 gennaio 2016 per commemorare il 200° anniversario della Banca Nazionale Austriaca.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da tre stelle a cinque punte, ripetuto quattro volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Vienna
Tiratura
16.000.000



(nota 1)

Nella mitologia romana Mercurio rappresenta non solo per la sua velocità i ladri ma è anche il dio degli scambi, del profitto del mercato e del commercio, il suo nome latino probabilmente deriva dal termine merx o mercator, che significa mercante.

A Roma, un tempio a lui dedicato, venne eretto nel Circo Massimo sul colle Aventino, nel 495 a.C.

« ...I consoli (Publio Servilio Prisco Strutto e Appio Claudio Sabino Inregillense) si contendevano l'onore di consacrare il tempio di Mercurio e il senato girò la questione al popolo: a chi dei due fosse toccato, per volontà del popolo stesso, l'onore della consacrazione, sarebbe andata anche l'amministrazione dell'annona e il compito di formare una corporazione di commercianti, nonché di celebrare i riti solenni di fronte al pontefice massimo. Il popolo assegnò la consacrazione del tempio a Marco Letorio, centurione primipilo, con un intento chiarissimo: non si trattava cioè tanto di onorare quest'uomo - troppo grande la sproporzione tra l'incarico e la sua posizione nella vita di tutti i giorni -, quanto di un'offesa alle persone dei consoli. ... » (Tito Livio, Ab Urbe condita libri, lib. II, par. 27) 
(nota 2)

Fortuna era una divinità antica, forse precedente alla fondazione di Roma anche se i romani ne attribuivano l'introduzione del culto a Servio Tullio, il re che più, fra tutti, fu favorito dalla Fortuna, alla quale dedicò ben ventisei templi nella capitale, ciascuno con un'epiclesi diversa. 

Si racconta anche che ella l'avesse amato, benché egli non fosse che un mortale e avesse l'abitudine di entrare a casa sua attraverso una finestrella. Una statua del re Servio Tullio si ergeva nel tempio della Dea.
« Gli annali di Preneste raccontano che Numerio Suffustio, uomo onesto e ben nato, ricevette in frequenti sogni, all'ultimo anche minacciosi, l'ordine di spaccare una roccia in una determinata località. Atterrito da queste visioni, nonostante che i suoi concittadini lo deridessero, si accinse a fare quel lavoro. Dalla roccia infranta caddero giù delle sorti incise in legno di quercia, con segni di scrittura antica. Quel luogo è oggi circondato da un recinto, in segno di venerazione, presso il tempio di Giove bambino, il quale, effigiato ancora lattante, seduto insieme con Giunone in grembo alla dea Fortuna mentre ne ricerca la mammella, è adorato con grande devozione dalle madri. E dicono che in quel medesimo tempo, là dove ora si trova il tempio della Fortuna, fluì miele da un olivo, e gli aruspici dissero che quelle sorti avrebbero goduto grande fama, e per loro ordine col legno di quell'olivo fu fabbricata un'urna, e lì furono riposte le sorti, le quali oggidì vengono estratte, si dice, per ispirazione della dea Fortuna. » (Marco Tullio Cicerone, De Divinatione XLI 85-86).
La Fortuna era una dea dal carattere doppio, ma sempre positivo (altrimenti si parlava di Sors, la sorte):

1. Uno intraprendente, cioè che aiutava a far andare bene le imprese
2. Uno erotico (per il quale è rimasto il detto essere baciati dalla fortuna)


Il suo corrispettivo nella mitologia greca è la dea Tyche. 

(notizie tratte da Wikipedia)