10.000 lire Tipo 1962
Il biglietto di banca da 10.000 lire “Michelangelo”, del 1962, reca sul recto la rappresentazione di Michelangelo. Il biglietto ha avuto una grande fortuna e longevità (ultima emissione 1973). Sul recto in filigrana compare, nell'ovale di sinistra ed costituita da una testina raffigurante il Davide di Michelangelo, visto di profilo, rivolta verso il centro del biglietto. Nell’ovale di destra è presente il busto di Michelangelo. Sono presenti altresì dei girali e cespi di acanto di stile classico che inquadra al centro la leggenda su quattro righe: BANCA D’ITALIA, LIRE, DIECIMILA, PAGABILE A VISTA AL PORTATORE. Al di sotto della leggenda sono riportate le firme del GOVERNATORE e del CASSIERE. Lo stesso motivo floreale incornicia gli ovali. Sotto il ritratto, in negativo, è riportata la scritta “MICHELANGELO”.
10.000 lire "Michelangelo Buonarroti" recto (Immagine tratta dal Web)
Sul verso del biglietto è presente un disegno calcografico composto da una vignetta che riproduce la Piazza del Campidoglio a Roma vista dal lato della scalinata. Nella vignetta del Campidoglio è inciso il nome dell’incisore T. Cionini.
10.000 lire "Michelangelo Buonarroti" verso (Immagine tratta dal Web)
Una cornicetta geometrica incornicia i due ovali e il lato superiore della vignetta, interrompendosi su tutti gli altri lati della stessa vignetta. Nello spazio in alto del disegno è riportata a doppio filo scuro la dicitura: BANCA D’ITALIA.
Nell’ovale a sinistra, è inserita una rosetta eseguita alla guilloche e stampata in offset-secca a due colori la cui tonalità globale tende verso la terra di Siena.
Nome
del biglietto:
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MICHELANGELO
BUONARROTI
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Termine ufficiale del
biglietto:
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10.000 lire tipo 1962
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Corso legale sino al 31/07/1983
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Bozzetto:
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Florenzo Masino Bessi
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Incisore:
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Mario Baiardi (recto), Trento Cionini (verso)
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Dimensioni in mm:
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158 X 78 (parte cromatica del recto di mm. 65,5x146 e del
verso 63,5x144)
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Tecniche di stampa:
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Stampa in calcografia ed offset-secca
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Carta:
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Filigranata bianca di impasto ad alte caratteristiche
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Filigrana:
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Testa del Davide di Michelangelo volta a sinistra
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Officina:
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Officine della Banca d'Italia di Roma
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Tiratura:
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240.000.000
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Contrassegno di Stato:
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Testa di Medusa
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Firme:
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Carli, Febbraio
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Decreto delle caratteristiche:
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12/04/1962 (G.U.
7/09/1963, n. 237)
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Decreti di emissione:
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20/05/1966
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Serie:
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B 0213 079425
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G.U. 7/09/1963, n. 237 |
Nato a Caprese, 6 marzo 1475 – e morto a Roma, 18 febbraio 1564, è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto come uno dei maggiori artisti di tutti i tempi.
Fu nell'insieme un artista tanto geniale quanto irrequieto. Il suo nome è collegato a una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell'arte, alcune delle quali sono conosciute in tutto il mondo e considerate tra i più importanti lavori dell'arte occidentale:
il David, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro o il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina sono considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di manierismo.
La Piazza del Campidoglio
La Piazza del Campidoglio si trova in cima al colle del Campidoglio a Roma. La piazza del Campidoglio sorge sull'Asylum, la depressione situata tra l'Arx ed il "Capitolium", le due sommità del Campidoglio. Qui sorge uno dei monumenti più importanti della città, il "Tabularium", anche se anticamente l'ingresso avveniva dalla parte del Foro Romano. Quest'area, come un po' tutto il Campidoglio, dopo aver conosciuto gli splendori della Roma antica, fu progressivamente abbandonata alla fine del mondo antico, fino a ridursi nel Medioevo a pascolo di capre, motivo per il quale fu significativamente chiamato "Monte Caprino". Ma già dal XII secolo, quando il Tabularium fu scelto come sede del Comune, tutta l'area vide una lenta ripresa, anche se la definitiva rinascita avvenne nel XVI secolo, quando papa Paolo III Farnese, in occasione della visita a Roma dell'imperatore Carlo V, chiese a Michelangelo di preparare un progetto per sistemare la piazza: questi pensò di rinnovare le facciate del Palazzo Senatorio (corrispondente all'antico Tabularium) e del Palazzo dei Conservatori, di costruire un terzo edificio, il Palazzo Nuovo, così da formare una piazza di forma trapezoidale, abbellita da sculture classiche, e disegnò la pavimentazione.
Nel 1534-38 Michelangelo Buonarroti riprogettò completamente la piazza, disegnandola in tutti i particolari e facendola volgere non più verso il Foro Romano ma verso la Basilica di San Pietro, che rappresentava il nuovo centro politico della città. Si racconta che la risistemazione della piazza gli fu commissionata dall'allora papa Paolo III, il quale si era vergognato dello stato in cui versava il celebre colle (già dal Medioevo il luogo era in un tale stato di abbandono da essere chiamato anche "colle caprino", in quanto era utilizzato per il pascolo delle capre) dopo il percorso trionfale organizzato a Roma in onore di Carlo V nel 1536 (tratto da Wikipedia).