Nel 1819 le province baltiche furono le prime in ad abolire la servitù della gleba e la nobiltà cominciò a concedere sempre maggiore libertà al popolo, libero di possedere terre e muoversi nel contesto urbano. Tutto ciò riflesse lo sviluppo dell'autodeterminazione del popolo estone, con i suoi costumi e le sue tradizioni, il quale prese a far proprio lo spirito nazionalista eccepito nella metà dell'Ottocento in Europa. Un movimento culturale di questo tipo premette affinché nelle scuole fosse insegnata la lingua estone. Quando la Rivoluzione russa del 1905 approdò in Estonia, le autorità locali seppero sfruttare il momento favorevole per pretendere la libertà di stampa e di assemblea, il suffragio universale, e l'indipendenza. Per quanto di tutto ciò guadagnarono ben poco al termine della rivoluzione, gli estoni cominciarono a intravedere nel clima di tensione che prevalse nella Russia imperiale tra il 1905 e il 1917 la possibilità di costituire uno Stato indipendente, come stava avvenendo in Finlandia. Nel 1917, infatti, con la caduta dello zarismo durante la prima guerra mondiale, il governo provvisorio sancì l'autonomia nazionale all'Estonia in aprile: fu eletta un'assemblea nazionale popolare (Maapäev) che ebbe vita breve a causa delle pressioni bolsceviche. Ciò nonostante le autorità estoni proclamarono l'indipendenza il 24 febbraio 1918, il giorno prima che l'Impero tedesco li invadesse, annettendola all'Ober Ost. Nel novembre 1918, subito dopo il ritiro dei tedeschi, un governo provvisorio prese le redini del paese, per quanto un'invasione militare della Russia Sovietica lo abbatté immediatamente: iniziava la guerra di indipendenza estone. Nel febbraio 1919 i capi dell'esercito dichiararono il territorio libero dal nemico: il 2 febbraio 1920 Estonia e Russia siglarono il trattato di Tartu che sanciva l'indipendenza della Repubblica d'Estonia. I termini dell'accordo prevedevano che la Russia rinunciasse per sempre ad ogni diritto sul territorio estone, dove venne istituita la Repubblica d'Estonia. (Wikipedia)
Tallin capitale dell'Estonia |
Nome
della Moneta
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“Strada estone verso l'indipendenza” |
Descrizione Moneta
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A sinistra il tronco e i rami spogli di una quercia e l'anno "1917"; a destra le foglie di quercia, la scritta "EESTI" e l'anno "2017". La quercia simboleggia la strada tortuosa dell’Estonia verso l’indipendenza: i rami spogli si riferiscono al 1917 e le foglie simboleggiano la forza, la realizzazione e la longevità. Le foglie di quercia sono presenti anche sullo stemma della Repubblica di Estonia. In basso la scritta "MAAPÄEV". Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Jaan Meristo. È inclusa in una Coincard FDC. |
Data
di emissione
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Emessa il 26 giugno 2017 per commemorare l’avvicinarsi del 100° anniversario della Repubblica di Estonia che cade nel 2018. L’Estonia ha ottenuto l’autonomia dopo la rivoluzione di febbraio in Russia nel 1917 e ha eletto il primo parlamento rappresentante del popolo estone, noto come Maapäev. |
Contorno
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Finemente zigrinato con il motivo EESTI * EESTI (capovolto). |
Metallo
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Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone. |
Diametro
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25,75 mm |
Spessore
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2,20 mm |
Peso
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8,5 gr. |
Zecca
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Vilnius |
Tiratura
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1.500.000 |
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