sabato 19 dicembre 2020

Lituania 2020 - "Collina delle Croci"


Al centro della moneta la collina delle croci: frammenti di croci in legno e forgiate, che simboleggiano l'artigianato crociato lituano e la cultura popolare. L'artigianato e il simbolismo incrociati in Lituania sono iscritti nell'elenco dei rappresentanti del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'UNESCO. In alto la scritta "2020 LIETUVA"; in basso la scritta "KRYŽIŲ KALNAS" (La collina delle croci) e il simbolo della Zecca lituana “LMK” (Lietuvos Monetų Kalykla). Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Autore: Rytas Jonas Bele vičius. E’ inclusa in in una Coincard FDC. Emessa il 4 novembre 2020 per commemorare la Collina delle croci, luogo di pellegrinaggio che si trova nei pressi della città lituana di Šiauliai: si tratta di una piccola altura su cui si ergono oltre quattrocentomila croci, piantate per devozione dai pellegrini, secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli.

La Collina delle Croci è un luogo di pellegrinaggio e meta turistica che si trova nei pressi della città lituana di Šiauliai, lungo la strada E77 che collega Kaliningrad a Riga in Lettonia. Si tratta di una piccola altura su cui si ergono oltre quattrocentomila croci, piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli, ma che ha preso un enorme impulso nella seconda metà del XX secolo come simbolo dell'identità nazionale lituana. Nel 1900 c'erano soltanto 130 croci sulla collina.


Durante l'epoca sovietica, per tre volte le croci della collina furono completamente abbattute con le ruspe per disposizione del regime comunista, ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose. Oggi si contano più di 400.000 croci di ogni dimensione, foggia e materiale, da piccole croci in plastica fabbricate in serie a croci artistiche monumentali. La Collina delle Croci fu visitata il 7 settembre 1993 da papa Giovanni Paolo II. Il crocefisso da lui donato è stato posto ai piedi della collina. Il cardinale Vincentas Sladkevičius l'ha definita il «cuore della Lituania aperto all'Altissimo» (tratto da Wikipedia).


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