100.000 lire tipo 1978
La seconda banconota, Tipo 1978, sul recto rappresenta il profilo di una delle tre grazie, riprese dalla “Primavera” del Botticelli (Galleria degli Uffizi di Firenze). Tale immagine la ritroviamo riprodotta anche in filigrana nella parte desta del biglietto. L’effige è contornata per tre quarti da un motivo a guilloche, stampato in calcografia. Nella parte sottostante la testina compare il nome dell’incisore M. ARMENTI INC. mentre, sempre in linea ma sulla destra troviamo l’indicazione del bozzettista G. SAVINI INV. Nella parte centrale tendente a destra troviamo alcuni motivi decorativi, realizzati a guilloche a forma di nastro con andamento a spirale. Sempre vicino alla zona dedicata alla filigrana, troviamo un'arcola circolare di diametro di circa 22 mm. In cui sono stampati in letter-set degli elementi decorativi a forma di stella, concentrici.
I colori per la stampa calcografica sono il bleu violaceo, il bruno ed il rosso violaceo, che sono stampati mediante l’impiego del sistema di stampa calcografica ad intaglio.
Nome del biglietto:
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PRIMAVERA DI BOTTICELLI
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Termine ufficiale del biglietto:
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100.000 lire tipo 1978
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Corso legale sino al 21/03/1988
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Bozzetto:
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Guglielmo Savini
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Incisore:
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Mario Armenti
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Dimensioni in mm:
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156 X 70
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Tecniche di stampa:
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Stampata in calcografia e in letter-set
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Carta:
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Filigranata, lievemente colorata, di impasto speciale, ad alte caratteristiche. Fibrille e filo di sicurezza verticale.
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Filigrana:
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Testa femminile laureata di una delle Tre Grazie
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Officina:
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Officine della Banca d'Italia di Roma
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Tiratura:
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140.000.000
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Contrassegno di Stato:
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Stemmi delle Repubbliche Marinare
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Firme:
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Carli, Stevani
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Decreto delle caratteristiche:
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16/06/1978 (G.U. 24/10/1978, n. 298)
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Decreti di emissione:
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01/07/1980
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Serie:
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CA 099980 P
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G.U. 24/10/1978, n. 298 |
La Primavera di Botticelli
La Primavera è un dipinto a tempera su tavola (203 x 314 cm) di Sandro Botticelli, databile tra il 1478 e il 1482 circa. Realizzata per la villa medicea di Castello, l'opera d'arte è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Si tratta del capolavoro dell'artista, nonché di una delle opere più famose del Rinascimento italiano.
Vanto della Galleria, si accostava anticamente con l'altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Lo straordinario fascino che tuttora esercita sul pubblico è legato anche all'aura di mistero che circonda l'opera, il cui significato più profondo non è ancora stato completamente svelato.
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